Il giardino ‘incantato’ di Palazzo Reale A Levante del sole

Si avvisa che Il giardino ‘incantato’ di Palazzo Reale A Levante del sole, installazione temporanea di Uemon Ikeda a Palazzo Reale è prorogata fino al 15 gennaio 2019 in occasione del finissage della mostra che si concluderà con la performance della danzatrice Janet Park. 

Giovedì 22 novembre, a conclusione del lungo e complesso restauro, è stato riaperto il Giardino pensile del Palazzo Reale di Napoli e si riscopre attraversando un percorso ‘disegnato’ dall’ installazione site specific del maestro giapponese Uemon Ikeda.

 
Il romantico spazio all’aperto, con la splendida vista sul Golfo di Napoli, riacquista l’originario incanto nell’attenta ricostruzione filologica con la quale sono state selezionate anche le piante e le essenze antiche, come citate nelle carte e nei volumi su Palazzo Reale.
Il dialogo tra Arte, Natura e Architettura, un punto nodale nel progetto ottocentesco del Giardino, è riproposto da Uemon Ikeda con il filo di lana e seta che accompagna il visitatore in un percorso nel Palazzo, che unisce interno ed esterno. L’artista intesse con il monumento un intenso colloquio che fonde Oriente e Occidente, passato e presente con squisita sensibilità, arte e leggerezza orientali. Il suo Filo rosso, una struttura aerea dalla trama sottile, come una lieve architettura effimera incontra e contrasta l’austera struttura monumentale e, pur nella sua fragilità, esprime un senso di forza e resistenza.
La manifestazione è organizzata dal Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente, curatrice della mostra, con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli diretta da Giuseppe Gaeta. Con il Patrocinio della Fondazione Italia Giappone e dell’Istituto Giapponese di Cultura .
Il restauro del Giardino è stato realizzato dal Segretariato Regionale per la Campania del MIBAC diretto da Mariella Utili, dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli diretta da Luciano Garella, RUP dell’intervento e dal Polo museale.
Con il sostegno di: Amici di Capodimonte, SIEN S.r.l., Giovanni Scaturchio, Consorzio stabile Glossa


INFORMAZIONI
Palazzo Reale - +39 081.5808255 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

MOSTRA
Date 23 novembre 2018 – 8 gennaio 2019  15 gennaio 2019 (prorogata)
Orario: Giovedì-Martedì 9.00-20.00 (ultimo ingresso 19.00); mercoledì chiuso
Biglietto: Palazzo Reale e mostra € 6,00

GIARDINO PENSILE
Da sabato 24 novembre 2018 fino al 6 gennaio 2019 (escluse le prime domeniche a ingresso gratuito)
Sabato e domenica: Visite accompagnate ore 11.30 e ore 12.00
Costo: 8,00 € (6,00 € biglietto di Palazzo Reale e 2,00 € la visita)
Le visite, dal titolo Passeggiata con vista sul Golfo. I giardini pensili di Palazzo Reale, sono realizzate da CoopCulture, hanno una durata di 20 minuti, per gruppi di max 25 persone.
info e prenotazione consigliata: tel. 848.800.288 \ +39.06.39967050 dai cellulari e dall'estero
(Lunedì - Venerdì 9.00-13.00 / 14.00/17.00- Sabato 9.00-14.00) oppure direttamente in biglietteria 15’ prima dell’inizio della visita se i gruppi non sono già completi.

Accademia di Belle Arti
Dodici studenti dell’Accademia di belle arti di Napoli hanno parte alla grande installazione di Uemon Ikeda al Palazzo Reale di Napoli. Si parte dal cortile d'onore dove l'artista giapponese con il suo filo rosso di seta e di lana inizia a intrecciare una sorta di ragnatela che sin da subito rapisce lo sguardo dei visitatori, collaboratori e studenti.
I giovani artisti dell'accademia seguono le direttive di Ikeda e creando un percorso sospeso da terra e proiettato verso l'alto entrano a far parte, con azioni performative, della grande installazione che percorrerà anche l'interno del Palazzo fino al restaurato Giardino pensile.
I 12 allievi: Eleonora Alabiso, Federica Amuro, Elena Chirico, Daniela D'Amore, Armando Di Caprio, Evelyne Michel, Alberto Michelette, Lina Moccia, Elena Pellegrino, Pierpaolo Maria Perrone, Chatrin Ponticelli, Simone Talpa. Inoltre con la collaborazione dei cultori della materia Antonella Calabrese, Laura Curci, Francesca Iovane, Valentina Manzo, Mauro Maurizio Palumbo e Aurora Vivenzio.
Con le foto di Rosalba Avventura, Lin Baixue, Elena Iacono e il video di Alessandro Minervini e Antonio Petrillo.

Uemon Ikeda, nome d’arte dell’artista giapponese Tatsuo Ikeda (Kōbe, 1952) vive e lavora a Roma, sua città di adozione, dove negli anni Settanta ha frequentato l’Accademia di Belle Arti seguendo le lezioni dello scultore Venanzio Crocetti.
Nel 1991 ha partecipato alla mostra collettiva Simultaneità - Nuove Direzioni dell’Arte Contemporanea Giapponese a Palazzo Braschi, Roma; nel 1997 ha preso parte al terzo festival di arte e poesia a Bomarzo Incantesimi. Scene d’arte e poesia VICINANZE; ha esposto al Museo laboratorio di arte contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma Uemon Ikeda-Acrobazia nel 2000 e Uemon Ikeda - un ragazzo che voleva vivere nel rettangolo nel 2005; ha partecipato alla collettiva L’Artista come Rishi al MNAO, Museo d’Arte Orientale “G. Tucci” di Roma nel 2011.
Tra le altre iniziative, ha preso parte a LUDUS con l’installazione Filo di Arianna in piazza Trilussa a Roma; ha realizzato nei giardini della Sinagoga di Roma un’ installazione per la Giornata Europea della Cultura Ebraica; nel febbraio 2013 ha esposto alla collettiva Io Klimt al Palazzo dei Consoli di Gubbio; nel 2017 ha partecipato alla 102esima edizione della NIKA Exibition al National Art Centre di Tokyo, una delle tre esposizioni d'arte più importanti in Giappone.


Ufficio stampa
Polo museale Polo museale, Simona Golia, Tel. +39 081.2294478; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Palazzo Reale di Napoli, Il giardino pensile

La storia
Il Giardino fu realizzato come ‘Giardino del Belvedere’, presumibilmente verso la metà del XVII sec., con l’ampliamento di un primo terrazzo che circondava il nuovo corpo di fabbrica, creato nel 1671 per ospitare le stanze della Viceregina Ana Fernandez de Cordoba.

Il progetto settecentesco si inserisce nella fase d’ampliamento e abbellimento del Palazzo promossa da Carlo di Borbone, giunto a Napoli nel 1734. Si sviluppava nel senso di un grande terrazzo con balaustra ritmata da busti e da grandi vasi per fiori, una pavimentazione semplice e aiuole rettangolari, al centro, un giardino ellittico con fontana.
Nel primo decennio dell’Ottocento è testimoniato un allestimento più ricco delle aiuole e l’ attuale assetto è quello voluto da Gaetano Genovese che, tra il 1836 e il 1842, modifica definitivamente l’aspetto del terrazzo, con la costruzione di un braccio nuovo e un ponticello in ghisa di collegamento con il Palazzo.
Il giardino pensile si compone di singole aiuole rettangolari poste su due file separate da un viale coperto da un pergolato metallico. Il centro è definito da una spazialità ellittica, un tondo delimitato da quattro panche curve in marmo di Carrara sostenute da terminazioni a piedi leonini di fattura neoclassica, disposte secondo quattro direzioni ortogonali. Un pregevole tavolo neoclassico, in marmo bianco di Carrara, definisce il centro di questo spazio vuoto con un piano d’appoggio che ha anche funzione di fioriera per ospitare vasi. Il disegno della pavimentazione centrale, in marmo di Carrara e Bardiglio Imperiale ad elementi alterni, richiama l’effetto classico del tavolo e funge da fulcro visivo non solo del giardino ma dell’intera facciata meridionale.


Il restauro
Dopo l’assetto voluto da Genovese, si rammentano lavori di sistemazione idraulica e di integrazione botanica con il regno dei Savoia, nel 1877, che continuamente arricchirono e modificarono l’allestimento del giardino con piante, panchine, fioriere. Numerose sono le immagini della regina Margherita ripresa in questo luogo spettacolare.

Nel dopoguerra, nell’ambito dei lavori di restauro del Palazzo Reale, lacerato da oltre cento bombe e dallo scoppio di una nave carica di esplosivi, si pose mano anche al rifacimento del terrazzo del Giardino, fu realizzato un robusto solettone in cemento armato e demolito il ponticello.
Questo intervento e, in particolare, il solettone in cemento armato, rapidamente degradato per l’umidità, negli ultimi anni ha rappresentato un grave vulnus per l’edificio. I lavori di restauro sono stati anche l’occasione per un ripensamento sull’efficacia dell’intervento postbellico, che ha portato alla scelta di demolire la pesante e poco mantenibile struttura cementizia per ricostituire con tecniche tradizionali, cioè in muratura di tufo, un sistema di camere d’aria ispezionabili, a sostegno del piano del giardino.
Il progetto ha ripreso gli assetti strutturali propri del corpo di fabbrica sottostante, riproponendo quello originario e aggiornandolo. Un simile percorso di ritrovamento e riproposizione di forme grazie al recupero delle geometrie proprie dei luoghi avevaportato, nel 2009, al rifacimento dello spettacolare tondo centrale e del ponticello di collegamento tra giardino pensile e palazzo. Guida di questi interventi, tra loro legati anche dalla èquipe progettuale, è stata la ricerca d’archivio, in particolare lo studio dei disegni originari di Biagio De Lellis, e, per la parte botanica e le pavimentazioni, lo studio degli inventari e delle documentazioni fotografiche d’ epoca.

La restituzione dell’assetto botanico è stata rilevante, ha registrato la continua sperimentazione negli anni di essenze e disposizioni formali, cosa che ha suggerito la scelta di operare proponendo un disegno nuovo, omologo alla pavimentazione, continuando con la riproposizione del disegno ottocentesco ma realizzato con piante e sistemazioni botaniche già significativamente presenti nel giardino pensile. In particolare si cita il ritorno degli agrumi e delle rose.

Il restauro è stato realizzato nell'ambito del progetto Napoli, Palazzo Reale Restauro, adeguamento funzionale ed impiantistico e miglioramento degli standard di sicurezza e di fruizione, allestimento museale, potenziamento dei servizi di accoglienza e di orientamento alla visita della città e del territorio PON FERS 2014- 2020- Asse 1, stazione appaltante Segretariato regionale del Ministero per i beni e le attività culturali per la Campania, sviluppato con la Soprintendenza per i Beni Architettonici paesaggistici storici e artistici della provincia di Napoli -oggi Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli- e il Polo museale della Campania.