Museo Pignatelli - Sabato 5 maggio 2018, ore 11.00
Nella Sala da ballo del Museo viene presentato il libro di Maria Cristina Liguori, dedicato alla principessa Rosina Pignatelli, ultima proprietaria della villa, figura aristocratica di grande interesse, con una cultura non comune per l’epoca, appassionata di musica e lettere, che riuscì a rendere la sua dimora un raffinato luogo di incontro nel mondo dell’aristocrazia e della corte di casa Savoia.
Il libro, promosso dal Polo museale della Campania, sarà presentato, con l’autrice, da Anna Imponente, direttore del Polo museale della Campania, Denise Maria Pagano, direttore del Museo Pignatelli e Michele Rak, scrittore e saggista.
Il volume è il risultato di un'attenta e appassionata ricerca archivistica sul fondo librario della famiglia Pignatelli e sui quaderni manoscritti in cui la principessa appuntava meticolosamente ogni dettaglio della vita quotidiana. L'autrice delinea la figura di un'aristocratica inserita pienamente nel vivace contesto culturale e sociale della Napoli della Belle Epoque, approfondendo la sua formazione e le sue passioni: la musica, la letteratura, la scelta di preziosi arredi e oggetti d'arte decorativa, divenuti ora parte della collezione permanente del Museo.
Di grande interesse è la riscrittura dei menù della principessa: dietro la rassegna di primi e secondi piatti, di galantine, insalate, soufflés, dolci e bibite si disegna la storia del costume e del gusto dell’epoca, l’educazione delle classi agiate, l’etichetta e il bon ton da rispettare.
Anche lo studio affrontato sul fondo librario, che include volumi storici, testi di narrativa italiani e stranieri, collane, riviste e periodici, fa emergere la vivacità intellettuale della principessa e la sua molteplicità di interessi, che fanno di lei una donna fuori dal comune e dagli schemi dell’epoca.
La visita alle sale della casa-museo restituisce l’atmosfera e la suggestione dell’epoca: nell’appartamento storico, al piano terra, nei saloni di rappresentanza si può quasi rivivere l'uso cui essi erano destinati: nella raffinata Sala da ballo si svolgevano i ricevimenti, nel Salotto azzurro la principessa accoglieva gli invitati, nel Salottino pompeiano le nobili ospiti nelle serate danzanti si intrattenevano per risistemare le proprie acconciature e nella Biblioteca, unica stanza in cui era concesso fumare, veniva servito il caffè.
Al primo piano, un rigoroso restauro ha consentito di ritrovare alcuni ambienti privati della famiglia: il bagno del principe con la bellissima vasca di marmo di Carrara decorata con lo stemma, lo Studiolo della principessa e il suo boudoir, dove Rosina Pignatelli era solita, negli ultimi anni della sua vita, ascoltare con pochissimi amici, i dischi da lei collezionati, che fanno ora parte delle raccolte museali.
Rosina Pignatelli morì nel 1955 e, d’accordo con la figlia Annamaria, donò la Villa allo Stato italiano, consapevole di quanto ciò significasse per la storia culturale della città.
Un gesto che – come scrisse Cesare Brandi - “è un bel tratto di amor coniugale”.
Il volume è edito da Giannini Editore e distribuito da Arte’m.