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Museo Duca di Martina - Villa Floridiana, Giovedì 25 gennaio 2018 ore 17:00 - Incontro con Clementina Iervolino, produttrice. 

Giovedì 25 gennaio ritorna l’appuntamento con I Giovedì del benessere dedicati, ogni mese, al benessere della mente e del corpo al Museo Duca di Martina.

Questo incontro è dedicato a una delle più antiche spezie, la leggenda narra che Croco amò la ninfa Smilace ma gli Dei non condivisero questo amore e lo trasformarono in un fiore bellissimo e prezioso. Una pianta utilizzata nell’arte tintoria, nella cosmesi ma anche come medicamento.
Originaria dell’Asia Minore, importata in Spagna dagli Arabi, arrivò in Italia probabilmente con un monaco del Tribunale dell’Inquisizione nel XIV secolo ma sembra che la sua coltivazione fosse già presente nell’Italia Meridionale.

Per scoprire Le virtù dello Zafferano si inizierà con una visita, insieme al direttore del Museo Luisa Ambrosio, ai raffinati oggetti delle collezioni del museo, dedicati alle spezie e ai medicamenti, tra i quali si segnala una scatola per spezie di manifattura cinese, databile 1700-1799.

Seguirà la conversazione con Clementina Iervolino, produttrice di “Zafferano Vesuviano” e, infine, una degustazione guidata offerta da Az. Agricola “Masseria Clementina” di Ottaviano.

La partecipazione agli incontri è con il biglietto ridotto del museo (2 euro).

Museo Duca di Martina | via Cimarosa 77 | via A. Falcone 171 | 80127 Napoli
orario: lun. – dom. 8.30-19.00 (ultimo ingresso ore 17,00) | martedì chiuso
Biglietto € 4,00 (intero); 2 (ridotto)
tel. 3339564880 - 0815788418 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.polomusealenapoli.beniculturali.it - facebook.com/museoducadimartina

Da domenica 28 gennaio 2018 a Castel Sant’Elmo l’opera "La Cura" di Chiara Coccorese, vincitrice del Concorso ‘Un’opera per i Castello’.  

La giuria della sesta edizione del Concorso ‘Un’opera per il Castello’ - il cui tema era "LE FORME DELL’ABITARE. Convivenza e interazione" - ha premiato il progetto di Chiara Coccorese che “ha declinato il tema del concorso mostrando particolare sensibilità nello sviluppo della dicotomia spazio pubblico-ambiente familiare, riflettendo allo stesso tempo sull'idea di raccoglimento e di cura intesa come dedizione e senso di appartenenza ai luoghi. A partire dalla ricostruzione di uno spazio che riporta metaforicamente a una dimensione di intimità, il legame visivo con le abitazioni che caratterizzano il territorio della città e quello con il mare che si estende alla vista dalla posizione prescelta, il nesso che dal materiale di rivestimento costitutivo dell'opera rimanda al Mediterraneo come dimora dei popoli, sono infine risultati decisivi nell'aggiudicazione del premio”.

Come previsto dal bando sono stati selezionati anche i 10 finalisti:  Giulia Berra, Volte \ Omar Checola, CONCRETE.EARTH \ Steli d’acqua (Lisabeth Ciavarella & Stefano Quagliarella) 40°50'37.6''N 14°14'21.0''E \ Flaviano Esposito, Blow – forma nel vento \ Andrea Famà, IO e TE \ Melania Fusco, Noi non lo faremo senza rose \ Collettivo DAMP (Alessandro Armento, Luisa de Donato, Viviana Marchiò e Adriano Ponte), Arnia \ Nuvola Ravera, Save our souls ...---... \ Alberto Tadiello, MULCIBER \ Andreas Zampella, Your light.

La Giuria è stata composta da: Anna Imponente, Direttore del Polo museale della Campania e Presidente della Giuria; Anna Maria Romano, Direttore di Castel Sant’Elmo e Responsabile del procedimento; Fabio De Chirico, Direttore del Servizio I – Arte e Architettura contemporanee della Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane; Angela Tecce, Direttore del Servizio II – Periferie urbane della Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane; Giuseppe Gaeta, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli; Andrea Busto, Direttore del Museo Ettore Fico; Luigi Ratclif, Segretario dell’Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani; Matteo Bergamini, Direttore Responsabile di Exibart; Maria De Vivo, Docente di Storia dell’arte contemporanea dell’Università “L’Orientale”; Chiara Pirozzi, curatore e critico d’arte; Fabio Agovino, collezionista; Umberto Di Marino, gallerista.

Il concorso, promosso dal Polo museale della Campania, è stato reso possibile grazie alla collaborazione e al sostegno del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - Direzione generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane, nell’ambito del Piano per l’Arte Contemporanea; con la collaborazione dell’Associazione Amici di Capodimonte; si avvale del sostegno di  Italcoat e Seda.  Supporto tecnico-organizzativo di Civita Opera Laboratori Fiorentini.
Castel Sant’Elmo è uno dei musei associati all’AMACI - Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani.  

Nel corso delle precedenti edizioni sono state premiate le opere: Anastatica sensibile di Daniela Di Maro \ Tempo interiore di Rosy Rox \ Le Jardin del collettivo franco-italiano composto da Giulia Beretta, Francesca Borrelli, Francesco Cianciulli, Romain Conduzorgues, Baptiste Furic, Silvia Lacatena, Jule Messau, Carolina Rossi e My dreams, they’ll never surrender di Gian Maria Tosatti \ Il tesoro di Claudio Beorchia \ Follow the shape di Paolo Puddu.  

Regia del video La cura di Antonio Longobardi
Catalogo edito da arte’m

Saranno presentate, fino al 26 febbraio, anche le opere dei 10 finalisti con pannelli illustrativi e un video realizzato da Gabriella Pennasilico.

CHIARA COCCORESE (Napoli, 1982)
Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 2005. Realizza le sue prime personali presso la Galleria Paolo Erbetta di Foggia e la Galleria WhiteLabs di Milano, entrambe a cura di Nicola Davide Angerame.  Si susseguono numerose personali, tra cui: Ancien Régime, a cura di Chiara Pirozzi, Galleria Dino Morra; East of Eden,a cura di Raul Zamudio, Palazzo Ducale di Genova; Stanze della mente e sortilegi, a cura di Viana Conti e Christine Enrile, Palazzo Tagliaferro Contemporary Culture Center, Savona; Diario di una Fiaba, a cura di Alberto Dambruoso, Residenza Bocs Art, Cosenza; La scelta di Maria, a cura di Diego Mormorio, Galleria Fondaco, FotoGrafia Festival Internazionale di Roma X Ed, Roma; Vis-à-Vis #6: Chiara Coccorese& Alexander Hahn, a cura di Viana Conti e Nicola Davide Angerame,Whitelabs (C|E Contemporary), Milano.
Ha realizzato le illustrazioni del libro Lo specchio dei desideri, dello scrittore inglese Jonathan Coe,edito da Feltrinelli nel 2012 e pubblicato in Francia (Gallimard), Grecia (Polis), Brasile (Record), Olanda (Cargo) e UK (Unbound). Nel 2013 è finalista del Premio Cairo, a cura di Luca Beatrice, per il quale realizza il lavoro “Chiave di SOL”. Nel 2015 entra nel progetto “Imago Mundi - Luciano Benetton Collection”, nella sezione italiana curata da Luca Beatrice, cui fa seguito la pubblicazione del volume PraestigiumItaly II - contemporaryartists from Italy, pubblicato da Fabrica.
L’artista è inoltre presente nell’Atlante dell'Arte Contemporanea a Napoli e in Campania 1966-2016 (Electa, 2017), a cura di Vincenzo Trione. Nel 2016 vince il Premio Raffele Pezzuti, a cura di Marco Izzolino, e il suo lavoro "Zona Rossa/Piano di Fuga" viene collocato in via permanente nella stazione Vanvitelli della metropolitana di Napoli.
I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre collettive e musei in Italia e all’estero, tra cui presso: Museo MANN (NA); Museo della Permanente (MI); PrattInstitute The Rubelle and Norman Schfler Gallery(NY); Fondazione Giorgio Cini (VE); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo(TO);Palazzo Ducale (GE); Museo MADRE (NA); Pristine Gallery (Monterrey, Messico); C|E contemporary (MI); Galleria Dino Morra (NA); PAN Palazzo delle Arti (NA); “The Others” (TO); MiArt2010 (MI); Galleria Fondaco, FotoGrafia Festival (ROMA); WhiteLabs Gallery (MI); Galleria Paolo Erbetta(FG); Cell63 ArtGallery (BERLINO); Art Rawgallery (NY).

Nel presentare la sua opera, Chiara Coccorese scrive:
“Abitare” è il modo più elevato di vivere uno spazio. Secondo Heidegger, uno dei caratteri fondamentali dell’uomo che abita un luogo, e più in generale del suo essere-nel-mondo, è la Cura, nel senso latino di riguardo/dedizione/custodia. La Cura si esplica nei rapporti tra gli uomini e nel prendersi cura delle cose. Il progetto parte da queste riflessioni e le estende a una dimensione partenopea, mettendo in risalto un’evidente contraddizione: da un lato, una città che mostra nelle sue strade fin troppi segni di “non cura”; dall’altro lato, case internamente perfette, pulite e lucidate da instancabili massaie, che, lasciando porte e finestre aperte, diffondono odore di detersivo nei vicoli abbandonati a loro stessi. Il napoletano medio, spesso distratto nei riguardi di un’etica e di un’estetica civile, è invece capace, all’interno della propria abitazione, di costruire con pazienza, dedizione e “cura” i tradizionali presepi. L’installazione sintetizza questi concetti e dà come una “nuova pelle interiore” alla garitta di Castel Sant’Elmo.  La garitta diventa così metafora del rapporto tra il micro-mondo in cui abitiamo, l’unico del quale ci curiamo con dedizione, e il mondo esterno, visibile in modo distaccato solo attraverso le piccole e limitate finestre dei sensi, della cui grandezza e appartenenza non abbiamo purtroppo neanche una lontana percezione.

orario: 8.30 – 17.00; ultimo ingresso ore 16.00 - martedì: Aperto piazza d’armi e spalti
Ingresso: € 5,00 – martedì € 2,50
Tel. 081.2294449 – e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.    
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Villa Pignatelli - Casa della fotografia, 20 gennaio – 4 marzo 2018

La mostra dell’artista inglese Darren Almond sarà inaugurata sabato 20 gennaio, alle ore 12.00, a Villa Pignatelli-Casa della fotografia.  Organizzata da Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee in collaborazione con il Polo museale della Campania, e con Incontri Internazionali d'Arte, nell’ambito dell’edizione 2018 di Progetto XXI.

La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, in collaborazione con il Polo museale della Campania, e con Incontri Internazionali d'Arte, nell’ambito dell’edizione 2018 di Progetto XXI, presenta The light between us, nuova mostra dell’artista inglese Darren Almond. The light between us unisce opere appartenenti a differenti capitoli della ricerca di Almond. Ogni serie è una singolare indagine sulla relazione tra tempo, spazio e memoria, sia personale sia collettiva, e la dialettica tra il linguaggio digitale e analogico che l’artista usa per esprimere queste idee. Lo sviluppo di ogni immagine, che rivela un paesaggio catturato durante uno specifico viaggio intrapreso dall’artista, rispecchia la tradizione del paesaggio settecentesco e ottocentesco. Questa tradizione, profondamente radicata in Campania, viene reinterpretata nelle opere di Almond, creando un nuovo modo di catturare la vastità del paesaggio, sulla scia dell’estetica contemporanea e della consapevolezza tecnologica.

The light between us include lavori dalla serie Fullmoon. Queste fotografie di paesaggi notturni su larga scala, iniziate nel 1998, sono eseguite durante la luna piena utilizzando un lungo tempo di esposizione. Le immagini che ne risultano appaiono irreali: i paesaggi sono immersi in una luce non familiare, tanto che la notte sembra essersi trasformata in giorno. Lo sviluppo di queste immagini è la rivelazione di un momento nel tempo e una dimostrazione della presenza fisica della luce. Osservando queste opere, il pubblico è condotto in un viaggio al fianco dell’artista. Non è solo la visione momentanea che Almond condivide, ma soprattutto il passare del tempo che dà forma ad ogni immagine e forse al paesaggio stesso.

Come per la serie Fullmoon, molte opere di Almond sono il risultato dei suoi viaggi in luoghi inaccessibili e remoti, come il Circolo Polare Artico, la Siberia, le Sacre montagne della Cina e la foce del fiume Nilo. Nel 2007, ispirato dal poeta Joseph Brodsky, Almond si è recato nella città di Dudinka, in Siberia, dove l'inquinamento della miniera locale di nichel a Norilsk ha creato un paesaggio soffocato di denutrite e carbonizzate foreste, contro la neve indisturbata. Le immagini della Siberia, che costituiscono una parte della serie Night and Fog, offrono una calma agghiacciante, memorie dell’intervento umano passato e presente nella natura. Queste fotografie registranol'impatto del trascorrere del tempo, e più minacciosamente, le impronte dell'uomo sul paesaggio.

Nel 2015, Almond ha viaggiato fino ai profondi canyon delle cartiere intorno ad Amalfi, in Italia, seguendo le orme del pittore romantico tedesco Carl Blechen, contemporaneo di William Turner. La topografia del paesaggio, dalle creste affilate e sporgenti, ostruiva la luce della luna piena e ostacolava i primi tentativi fotografici dell’artista per catturare la luce e le immagini. Queste fotografie sono state realizzate, per la prima volta, usando laluce solare diretta filtrata da un vetro nero. Immagini diurne che rivelano un paesaggio immerso nel tempo, e richiamano i precedenti ricordi di viaggiatori come Blechen, ma che attraverso l'obiettivo di Almond costituiscono anche una memoria della presenza di passato all’interno del paesaggio.

Saranno inoltre presentate le nuove opere di Almond, Light of Time, realizzate nel deserto d'alta quota di Atacama, in Cile, nelle quali i cieli notturni raccontano la storia del tempo stesso quale storia di luce. Darren Almond è nato a Wigan, in Inghilterra, nel 1971. Nel 2005 è stato nominato per il Turner Prize ed ha avuto numerose mostre personali in tutto il mondo: The Renaissance Society, Chicago (1999); De Appel, Amsterdam e la Kunsthalle Zürich, Zurigo (2001), Tate Britain, Londra (2001); Fondazione Nicola Trussardi/Palazzo della Ragione, Milano, Italia (2003); K21, Düsseldorf (2005); Museum Folkwang, Essen (2006); SITE Santa Fe (2007); Parasol Unit, Londra (2008); Villa Merkel, Esslingen and FRAC Haute-Normandie, Sotteville-les-Rouen (2011); Domaine de Chaumont-sur-Loire, Chaumont-sur-Loire (2012); Kunsthaus Graz, Graz (2015), SCAI the Bathhouse, Tokyo (2016). Tra le principali mostre collettive si annoverano le partecipazioni a Biennale di Berlino (2001), Biennale di Venezia (2003), Biennale di Busan (2004), la mostra connessa al Turner Prize, Tate Britain, Londra (2005), Biennale di Mosca (2007) e Tate Triennal, Tate Britain, Londra (2009). Tra le altre ricordiamo poi The Nothing That Is, Royal Academy of Arts, Londra; Photographing Monet Gardens: Five Contemporary Views, Musée des Impressionismes, Giverny (2015); Fire under Snow, Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk e Sublime, les tremblements du monde, Centre Pompidou, Metz (2016).

Progetto XXI è la piattaforma attraverso la quale la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee si propone, sin dal 2012, di esplorare da un lato la produzione artistica emergente, nella sua realizzazione teoricopratica, e dall'altro le pratiche artistiche più seminali degli ultimi decenni, nella loro esemplare proposta metodologica. Il progetto contribuisce così alla produzione e alla diffusione di narrazioni e storiografie alternative del contemporaneo e alla definizione di un sistema regionale delle arti contemporanee basato sulla collaborazione e l’interscambio fra istituzioni pubbliche e private operanti nella Regione Campania.

La mostra di Darren Almond, The light between us, è ospitata al Museo Pignatelli, diretto da Denise Pagano, una tra le rarissime case-museo di Napoli, che si connota dal 2010 anche come Villa Pignatelli-Casa della fotografia: uno spazio aperto e qualificato ad accogliere manifestazioni, eventi e incontri che favoriscano il confronto sui temi della fotografia come espressione culturale, promuovendo la riscoperta di un patrimonio storico ancora poco noto, la conoscenza di autori e tendenze della fotografia contemporanea a livello internazionale e l'approccio alle più moderne tecniche di comunicazione. Il Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente, a cui afferisce Villa Pignatelli, nasce nel 2014 con la riforma del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con l'obiettivo di potenziare le attività di valorizzazione dei musei italiani. Il Polo è quindi il punto di connessione tra centro e periferia e opera per favorire il dialogo tra enti statali e locali, tra realtà museali pubbliche e private, lavorando per la sinergia del sistema regionale, valorizzando e rendendo fruibile la ricchezza culturale dei musei statali della Campania.

La mostra è organizzata in collaborazione con Incontri Internazionali d'Arte, un'associazione culturale senza scopo di lucro fondata a Roma nel 1970 da Graziella Lonardi Buontempo, a cui è subentrata nel 2011 la nipote Gabriella Buontempo, con l'intento di promuovere la cultura contemporanea in tutte le sue forme. Dal 2010, Incontri Internazionali d'Arte collabora con il Polo museale della Campania per la realizzazione di una serie di mostre, tra cui: Ugo Mulas. La Verifica dell'arte. Da Marcel Duchamp a Vitalità del negativo, NAPOLI di Riccardo Carbone, Rabi'a, Souvenir d'Italie di Raffaella Mariniello, Gabriele Basilico. Bord de mer, Antonio Biasiucci. 3/3 Sacrificio Tumulto Costellazioni, Wim Wenders. Appunti di Viaggio, L'arte del femminile. Julia Margaret Cameron - Florence Henri - Francesca Woodman. Oltre ad aver rilanciato il Premio Malaparte nel 2012 - che ha visto come protagonisti Emmanuel Carrère (2012), Julian Barnes (2013), Donna Tartt (2014), Karl Ove Knausgard (2015), Elisabeth Strout (2016), Han Kang (2017) - l'Associazione è impegnata inoltre nel sostegno della giovane creatività italiana, attraverso un programma di residenze per giovani artisti presso la Cité Internationale des Arts di Parigi. Nel 2015, in collaborazione con il MADRE e con il Polo museale, si è tenuta presso il museo regionale campano d'arte contemporanea la mostra personale io non sono io di Boris Mikhailov.

Si ringrazia l'artista e Galleria Alfonso Artiaco per la collaborazione.
Si ringrazia, inoltre, Galleria Alfonso Artiaco, Galerie Max Hetzler e White Cube per il prestito delle opere.

INFORMAZIONI
Museo Pignatelli - Riviera di Chiaia, 200
tel. 081 669675; e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; facebook.com/villapignatellicasadellafotografia
Orario: 10.00 - 17.00 (ultimo ingresso ore 16) - Martedì chiuso
Ingresso: € 5,00

UFFICIO STAMPA
Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee/MADRE:
Enrico Deuringer - +39 3357249830, Sarah Manocchio - +39 3402352415 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Polo museale della Campania:
Simona Golia - +39 081.2294478; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Giovedì 18 gennaio, alle ore 16.30, nella Spezieria della Certosa di San Martino, Anna Imponente, direttore del Polo museale della Campania, Rita Pastorelli, direttore della Certosa e Museo di San Martino e le curatrici della mostra Ileana Creazzo e Annalisa Porzio, presentano ‘La Madonna delle ciliegie. Un Riposo nella Fuga in Egitto nel Museo di San Martino’.

Tra le opere giunte in dono nel Museo di San Martino nell’Ottocento vi è una tela del pittore senese Francesco Vanni (1563 ca. - 1610), replica con variazioni del Riposo nella Fuga in Egitto di Federico Barocci della Pinacoteca Vaticana, a sua volta ispirato alla Madonna della Scodella del Correggio. Nelle opere il racconto sacro, mutuato dai Vangeli apocrifi, dà vita a una scena di gioiosa vita familiare in cui la Madonna raccoglie in una scodella l’acqua del torrente miracolosamente sgorgato mentre San Giuseppe offre al Bambino una ciocca di ciliegie, innovazione agreste del tema della palma da datteri sorta nel deserto per nutrire e ristorare la Sacra Famiglia.

La tela del Museo di San Martino, restaurata nei laboratori del Museo, proviene dalla collezione Caracciolo di Avellino e viene presentata al pubblico insieme ad altre opere, fornendo spunti di riflessione non soltanto sulla formazione del patrimonio museale – in gran parte frutto di donazioni da parte di colti e encomiabili collezionisti privati – ma anche sul tema della replica e riproduzione nell’arte, tra copie e incisioni. In questa occasione saranno anche esposte sedici incisioni a bulino, acquaforte e acciaio, della donazione Ferrara Dentice, realizzate tra ‘500 e ‘800 da maestri italiani, tedeschi, fiamminghi e francesi, sul tema della Fuga in Egitto e del Riposo durante la Fuga, alcune di bellissima qualità e originale soggetto; in una vetrina, sarà anche presentato un raro volume di stampe tratte dai dipinti di Simon Vouet.

L’esposizione è allestita nell’ampia sala della Spezieria della Certosa, dove la tela è affiancata dai ritratti “in pompa magna” di primo Seicento dei principi Camillo e Marino Caracciolo d’Avellino, antenati del donatore, da poco restaurati nel Laboratorio dell’Università Suor Orsola Benincasa.

La mostra di approfondimento e valorizzazione di alcuni nuclei collezionistici del Museo è a cura di Ileana Creazzo e Annalisa Porzio, con il coordinamento di Rita Pastorelli, direttore del Museo.

La mostra sarà visitabile dal 19 gennaio al 18 marzo 2018.

Certosa e Museo di San Martino - Domenica 14 gennaio, ore 11.30 

Domenica 14 gennaio, alle ore 11.30 nel Refettorio della Certosa, la Società Polifonica della Pietrasanta presenta un programma dedicato alla musica sacra della tradizione del ‘700 napoletano, in particolare alle opere di Francesco Durante, uno dei più importanti protagonisti della scena musicale europea.

Saranno eseguiti il Magnificat e la Messa in Pastorale di Durante, veri capolavori della scuola napoletana settecentesca; il concerto si concluderà con l'Alleluia di Felice Anerio, di scuola palestriniana, un gioiello “a cappella” raramente eseguito.

La Società Polifonica della Pietrasanta nasce come associazione culturale nel 1998 nella chiesa di S. Maria Maggiore, detta della Pietrasanta, sul Decumano Maggiore, con lo scopo di diffondere la musica vocale e corale, sia sacra che profana, con particolare attenzione al Barocco e al periodo contemporaneo. Oggi, pur spostata in altra sede, mantiene il suo radicamento nel centro storico di Napoli ed è guidata dalla fondazione dal maestro Rosario Peluso.

Obbiettivo principale del gruppo è la formazione musicale e culturale della figura del cantore e la ricerca di nuove forme di espressione corale e di didattica musicale.

La partecipazione al concerto è con il biglietto di ingresso del museo.

Museo Duca di Martina, Villa Floridiana - Sabato 13 gennaio 2018, ore 11:00

Incontro con Maia Confalone, storica dell’arte e docente MIUR 

Sabato 13 gennaio 2018, alle ore 11:00, nel Salone delle feste del Museo Duca di Martina si svolge il quarto  appuntamento delle Conversazioni in Floridiana tra arte, letteratura, teatro e musica, dedicate quest’anno a ‘Il velo delle Grazie: arte, virtù, diritti universali’.  

Partendo dalle scene ricamate sul Velo delle Grazie descritte nei versi del terzo inno de "Le Grazie" di Ugo Foscolo, l'incontro andrà ad analizzare le opere delle collezioni del Museo Duca di Martina che, dal punto di vista iconografico e funzionale, incarnano quegli ideali di giovinezza, amore, pietas e ospitalità in esse rappresentati.

Amore, pietas, ospitalità sono, vichianamente, valori che caratterizzano l'humanitas, ma anche la giovinezza lo è se la si intende come simbolo dell'ideale del “kalon kai agathon”, che sintetizza la visione greca classica dell'arte come massimo fattore di civilizzazione.

La partecipazione agli incontri è con il biglietto ridotto del museo (2 euro).

prossimo appuntamento
Sabato 10 febbraio 2018, ore 11:00
Il collezionismo da patrimonio privato a bene pubblico nel XIX secolo. Integrità della raccolta nella sua destinazione pubblica Paola Giusti, storica dell’arte, Museo di Capodimonte

ll C.I.D.I., ente accreditato per la formazione presso il MIUR, rilascia ai docenti e agli studenti, che ne facciano richiesta, attestato di partecipazione valido ai fini dell'aggiornamento e del riconoscimento di crediti formativi.

Info: Museo Duca di Martina | via Cimarosa 77 | via A. Falcone 171 | 80127 Napoli
orario: lun.–dom. 8.30-19.00 (ultimo ingresso ore 17,15)|martedì chiuso - Biglietto € 4,00 (intero); 2 (ridotto) tel. 0812294700-0815788418 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - facebook.com/museoducadimartina
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Il progetto 'Lo Yoga per i Musei - I Musei per lo Yoga' è ideato e realizzato, in collaborazione con il Polo museale della Campania, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, l'Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, dalla Scuola di Yoga Integrale ACSI – CONI. Corsi gratuiti di Yoga ed eventi si svolgeranno, da  gennaio a giugno 2018 in nove musei a Napoli, Capri e Piano di Sorrento.  

Dal 2016 lo Yoga è patrimonio immateriale dell’umanità e l' idea di praticare lo Yoga nei Musei, di unire le opere d'arte e le forme della pratica yoga nasce dalla convinzione che l’unione di cultura, bellezza e ricerca interiore che si andrà a creare nei suggestivi spazi museali,  potrà favorire lo sviluppo armonico dell'essere umano, con un beneficio personale e sociale.  L’esperienza di trascorrere un tempo diverso nei musei è anche un modo per contribuire alla diffusione della conoscenza e al sostegno del patrimonio artistico e culturale.

La pratica Yoga sarà condotta dagli Insegnanti della Scuola di Yoga Integrale; per partecipare alle lezioni, occorrono un tappetino e un plaid, indossando abiti comodi chiari.

I Musei  del Polo museale dove si svolgeranno gli incontri sono:

Castel Sant'Elmo ogni  martedì, ore 10.30-12.30 (dal 9 gennaio)
Museo Pignatelli - ogni giovedì, ore 10.30-12.30 (da 11 gennaio)
Museo Duca di Martina, ogni mercoledì 16.30-18.45 (dal 10 gennaio)
Tomba e Parco di Virgilio – ogni sabato ore 10.30-12.30 (dal 20 gennaio)
Palazzo Reale -  ogni venerdì, ore 17-19 (dal 23 febbraio),vi si accede con biglietto del museo
Certosa di San Giacomo, Capri - ogni sabato ore 11.00-13.00 (dal 3 marzo)
Museo archeologico 'Georges Vallet', Piano di Sorrento, eventi da febbraio a giugno, date in definizione
Certosa e Museo di San Martino, eventi da marzo a giugno, date in definizione

Per informazioni e programmi:
Scuola di Yoga Integrale, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Polo museale della Campania - www.polomusealecampania.beniculturali.it

Il Museo Archeologico dell’antica Allifae presenta l’esposizione Cubulteria: la città scomparsa- realizzata in collaborazione con il Comune di Alvignano- che consente di seguire, attraverso oggetti che vanno dal VII secolo a.C. al III d.C., gli sviluppi di una realtà insediativa complessa e articolata.

Il territorio della media valle del Volturno, attualmente occupato dai comuni di Alvignano, Dragoni, Baia e Latina, Ruviano, corrispose in antico a quello del centro sannitico di Kupelternum e poi romano di Cubulteria. In età medievale il nome della città sopravvisse in connessione alla chiesa di Santa Maria “de Cuultere”, come fu chiamata la basilica paleocristiana di Alvignano fino all’XI secolo, quando venne dedicata a San Ferdinando, vescovo di Caiazzo. Le indagini archeologiche condotte nell’area intorno alla chiesa e al suo interno hanno consentito di individuare più fasi di occupazione del sito, senza tuttavia restituire l’immagine di un centro urbano organico e strutturato. L’esposizione, realizzata in collaborazione con il Comune di Alvignano, consente di seguire attraverso oggetti che vanno dal VII secolo a.C. al III d.C. gli sviluppi di una realtà insediativa complessa e articolata. Fino al 4 marzo 2018.

Museo archeologico di Teano - Il Museo Archeologico di Teanum Sidicinum presenta la mostra ‘Dramatis personae. Maschere e attori del teatro antico’- realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Teano e l’Associazione Sidicina Amici dei Musei - si propone di raccontare i personaggi che animavano le antiche narrazioni sceniche attraverso il confronto diretto tra le maschere che li rappresentano, riprodotte a livello artigianale, e i reperti archeologici che ne conservano la testimonianza.

La città di Teanum Sidicinum, ricordata in antico tra le principali della Campania, è stata tra le prime in Italia ad accogliere, dalla fine del II secolo a.C., gli spettacoli teatrali (ludi scaenici) in un edificio costruito interamente in muratura. La complessa storia architettonica del monumento, arricchito durante tutta l’età romana da sculture ed elementi decorativi in marmo provenienti da varie isole e paesi del Mediterraneo, lascia intuire l’importanza dell’articolato mondo che si muoveva intorno e dentro gli edifici teatrali antichi. La mostra sarà aperta fino al 4 marzo 2018.

Museo Duca di Martina, 12 gennaio 2018 - 12 gennaio 2019 

Venerdì 12 gennaio alle ore 16:30 al Museo Duca di Martina di Napoli incontro con l’artista Clara Garesio con la presentazione dell’opera ‘Rebirth Mandala: noi non diventiamo vecchi, ma più nuovi ogni giorno’.

Noi non diventiamo vecchi, ma più nuovi ogni giorno, alla citazione della poetessa Emily Dickinson con l’idea di costante rinascita nell'avanzare del percorso è dedicato il lavoro Rebirth Mandala realizzato nel 2012, una grande installazione del diametro di 160cm, costituita da 153 formelle ceramiche ad altorilievo di forma modulare, modellate a mano, dipinte con smalti policromi e composte in un disegno unitario.

In occasione dell'80esimo compleanno dell'artista Clara Garesio quest'opera, che costituisce l'ultimo e più articolato esemplare di una serie di quattro mandala ceramici (uno dei quali acquisito al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza e due ad una collezione privata a Dublino) sarà esposta al pubblico per un anno al Museo Duca di Martina, sede di una delle maggiori collezioni italiane di arte ceramica e "luogo del cuore" dell'artista dove ha presentato la mostra antologica Fiorire è il fine nel 2016.

Nella tradizione buddista e induista soprattutto, il Mandala è un simbolo spirituale e rituale, rappresentazione del cosmo. Nel nostro vivere quotidiano, sottoposto a continue ansie e stress, dedicare un progetto di lavoro alla realizzazione di un grande mandala offre un contrappunto di serenità ed equilibrio. Il pensiero e l'energia creativa trasferiti nell'opera dall'artista, in comunione con l'atmosfera accogliente della sede museale, saranno l'occasione per proporre una dimensione di benessere e di calma interiore.

Museo Duca di Martina - Napoli, Via Cimarosa 77 - via Aniello Falcone, 171
tel. 0815788418 - 0812294700 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - facebook.com/museoducadimartina  
Orario: 8:30 – 19:00 (ultimo ingresso ore 17:15); martedì chiuso
Biglietti  € 4,00

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