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Palazzo Reale di Napoli - Martedì 31 maggio, alle ore 15.00

Martedì 31 maggio, alle ore 15, nell'ambito delle celebrazioni per il trecentenario della nascita di Carlo di Borbone (1716-1788), nella sala accoglienza di Palazzo Reale, Annalisa Porzio e Simone Colalucci terranno una conversazione sul tema: Ritrovamenti d'arte nell'Appartamento Reale: resoconto e anticipazioni.

Durante l'incontro sarà proiettato il documentario, realizzato da Louise Arizzoli e Giorgio Cappozzo per l'Indiana University Art Museum, dal titolo "The World around Solimena", con un'intervista a Ferdinando Bologna.

Il documentario analizza la vicenda della tela raffigurante “Le Quattro parti del mondo" dipinta da Francesco Solimena per il cabinet di Carlo di Borbone, conservata all'Indiana University Art Museum.


Informazioni

Telefono: 081.5808289 - Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Prenotazione: Nessuna

Palazzo Reale di Napoli - sabato 28 maggio, ore 11.00

"Le storie dietro la storia, il Palazzo Reale di Carlo di Borbone" è una visita guidata organizzata nell'ambito della manifestazione "Maggio dei Monumenti 2016".

L'itinerario si snoderà attraverso le sale dell'Appartamento storico di Palazzo Reale, dove alcune opere, manufatti ed ambienti selezionati forniranno l'opportunità di raccontare la storia e il profilo di questo sovrano illuminato, di cui quest'anno ricorre il trecentenario della nascita, che tanto amò la magnificenza delle arti.
Partendo dal Teatro di Corte, si proseguirà attraverso la sala detta del Corpo Diplomatico per ammirare l’Allegoria delle Virtù di Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassoni opera di Francesco De Mura, fino a raggiungere le antiche stanze private dei sovrani con i loro raffinati stucchi rocaille.

Verranno successivamente illustrate le opere della collezione Farnese che Carlo aveva trasferito da Parma, città di cui era stato duca; la visita prosegue nel Salone d'Ercole, dove l'antico plastico del Palazzo Reale di A. Niccolini fornirà l'occasione per analizzare le trasformazioni architettoniche dell'edificio, proseguendo nella retrostanza rossa, alle cui pareti sono esposte le tele preparatorie per gli arazzi delle Storie di don Chisciotte, realizzati nella Real Fabbrica di San Carlo alle Mortelle, sorta per volontà del sovrano. Ultima tappa sarà la Cappella Palatina, nella quale sarà possibile ammirare il presepe settecentesco del Banco di Napoli.

Informazioni

Telefono: 081 5808289 - E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Appuntamento al Teatrino di Corte
Prenotazione: Nessuna
Ingresso al museo: € 4,00

Certosa e museo di San Martino - 28 maggio e 4 giugno 2016, Ore 10.30 – 12.30  

Nuovi appuntamenti con gli incontri di Yoga al Museo, che hanno riscosso successo e creato un pubblico di appassionati, sabato 28 maggio e sabato 4 giugno alla Certosa e Museo di San Martino.

Il Polo museale della Campania ospita il progetto curato dell’associazione YogArt, nato con l’intento di far dialogare la pratica dello Yoga, disciplina millenaria basata su un sistema armonico di sviluppo del corpo e della mente, con la conoscenza del patrimonio dei musei napoletani, offrendo l’opportunità di partecipare, dopo ogni lezione, a percorsi guidati affascinanti attraverso le collezioni museali.

Le lezioni saranno condotte da Paolo Colussi, insegnante di Yoga e terapeuta Ayurvedico, coadiuvato da allievi esperti dell’associazione YogArt. Verranno proposte semplici pratiche di movimento e respirazione, orientate a ristabilire il giusto flusso energetico e il benessere psicofisico. A questi esercizi seguirà un rilassamento guidato, utile per allentare le tensioni più profonde.

Dopo lo Yoga i partecipanti potranno visitare il museo accolti dagli studenti del progetto di alternanza scuola-lavoro "Studia ....et labora" che illustreranno loro le collezioni museali:

sabato 28 maggio, con gli studenti dell'ITE ‘E. Caruso’
sabato 4 giugno, con gli studenti del Liceo Ginnasio Statale "Adolfo Pansini"

INGRESSO FINO A ESAURIMENTO POSTI, MAX 50 persone.
La durata delle lezioni sarà di due ore, dalle ore 10.30 alle ore 12.30.

Costo del biglietto d’ingresso ridotto per coloro che parteciperanno all’iniziativa.
Si raccomanda di indossare abiti comodi e portare un tappetino e una coperta.

Informazioni:Certosa e Museo Nazionale di San Martino Servizio Educativo tel 081.2294544

Certosa e Museo di San Martino - Venerdì, 27 maggio, ore 17.00.  A cura di Silvia Cocurullo.  

Il quinto appuntamento della rassegna è dedicato all' identità teatrale di Napoli testimoniata da dipinti, stampe, fotografie e modelli che, nel percorso della Sezione teatrale, raccontano quanto fosse viva la presenza del linguaggio scenico nel costume della città dal Settecento al Novecento.

Dalla brillante vicenda del cantante Luigi Lablache, il più grande basso buffo dell'Ottocento, sintetizzata iconicamente nel ritratto di François Bouchot, alla spettacolarità delle feste in maschera organizzate nel 1749 per la socialità della corte nel Teatro del Re; dalla gestualità degli attori della compagnia di Petito, premiata all'Esposizione di Torino del 1898, sino allo spietato realismo con cui Viviani ha messo in scena il popolo dei vicoli della città 'profonda' e alla presenza della compagnia dei balletti russi che intraprende a Napoli una ricerca su Pulcinella, commissionata da un rigoroso Strawinskij.

La partecipazione agli incontri è inclusa nel biglietto di ingresso al museo.

Certosa e Museo di San Martinoj, Chiostro dei Procuratori - Domenica 29 Maggio, ore 10.45 

Le danze popolari del Sud Italia: la tarantella, la pizzica, la tammorriata, rivivono nelle interpretazioni di compositori di oggi attraverso la musica strumentale e la danza contemporanea. Mondi lontani che tentano una riappacificazione per indagare con nuova sensibilità il mondo dei ‘tarantolati’, uno spettacolo musicale e psicanalitico insieme, antropologicamente affascinante, ritmicamente travolgente.

Il progetto, nato da una idea del pianista-compositore Dario Candela, ha ottenuto molteplici adesioni da compositori di varia provenienza artistica, da Roberto De Simone, Gaetano Panariello, Filippo De Liso e Domenico Napolitano, a Jean Louis Gand, Antonello Paliotti, Francesco D’Errico, Rino Alfieri e numerosi altri che hanno realizzato per l’occasione nuove musiche dando rinnovato vigore a un affascinante repertorio.

Modernità e tradizione con musicisti, il C. Art .Ensemble, che provengono dalla più austera formazione classica ma che hanno adottato come proprio percorso artistico l’allargamento del repertorio a partire dai grandi compositori di tutti i tempi, con particolare predilezione al Novecento storico, fino a compositori dei nostri giorni.
La compagnia di danza contemporanea Art Garage, un corpo di ballo che ha fatto della danza-teatro il suo campo di sperimentazione sotto la guida esperta e appassionata di Emma Cianchi, ha dato al suo incontro con la danza popolare una matrice quasi ‘muscolare’.

La manifestazione è realizzata nell’ambito delle iniziative ideate per i dieci anni dell’Associazione Amici Capodimonte, che sostiene i musei del Polo museale della Campania, con la collaborazione del Centro italiano di musica da camera, di Banca Patrimoni Sella&C e Le Nuvole.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 334.8353769
Ingresso con biglietto ridotto del museo, € 3.00

Castel Sant’Elmo, Napoli - Lunedì 23 maggio 2016  

Oggi si è conclusa la fase di valutazione dei 77 progetti dei giovani artisti ammessi alla V edizione del Concorso “un’Opera per il Castello”.  

La Giuria ha selezionato il vincitore Paolo Puddu con l’opera Follow the shape.

La giuria ha premiato il progetto del giovane artista napoletano che “ha declinato il tema del concorso ribaltando la consueta concezione della visione, sulla quale si incentrava il bando di quest'anno, riuscendo a creare una relazione inedita tra il castello e il territorio circostante. Gli spalti panoramici divengono il luogo d'incontro tra esperienze sensoriali differenti, fornendo uno strumento ulteriore per ampliare le possibilità di fruizione del luogo a partire da passi letterari ispirati alla città stessa. Attraverso l'uso della scrittura braille l'artista propone un trasferimento dell'esperienza da visiva a tattile, invitando anche i visitatori vedenti a immaginare una prospettiva alternativa che è loro di norma estranea. In questo modo, le relazioni che scaturiscono sono molteplici: tra pubblici diversi, tra le diverse e talvolta contraddittorie tipologie di esperienza, tra differenti linguaggi dell'arte.”

Come previsto dal bando sono stati selezionati anche i 10 finalisti:
Ciro Chianese, Radici della terra; Cristina Cusani, ψευδοραμα (pseudorama); Niccolò De Napoli, Lightness Device; Marco Donisi, N.aif; Flaviano Esposito, Stormi; Gruppo Orizzontale, Quattro di maggio; Stefan Nestoroski, Ciù-Ciù; Marco Pasquale Rossetti, Sans timbre ni marteau; Irene Russo I blu di Napoli; Virginia Zanetti, Cerca&Illumina/Search&Light up.

Il tema di quest’anno del Concorso, curato da Angela Tecce in collaborazione con Claudia Borrelli, è stato Uno sguardo altrove. Relazioni e incontri.
L’istituzione del nuovo Polo museale della Campania ha fornito lo spunto per ripensare il ruolo di Castel Sant’Elmo come fulcro di una rete di ‘connessioni’ e luogo geograficamente e morfologicamente privilegiato dal quale osservare e collegare visivamente e idealmente tutti i musei del Polo, fino ai castelli di Baia e di Montesarchio e alle tre Certose di San Martino, Capri e Padula.
Lo sguardo che la fortezza rivolge al vastissimo panorama offre, infatti, la possibilità di rintracciare, concretamente e metaforicamente, nuove relazioni con il territorio circostante. E’ questo il motivo che ha indotto a privilegiare, per il tema di quest’anno, gli spazi da cui si può godere di una visione completa della città di Napoli, del suo golfo e dei dintorni, verso il Vesuvio, i Campi Flegrei e l’entroterra campano: la Piazza d’Armi e i camminamenti sugli spalti, divengono così nodo centrale di una maglia in cui il dialogo tra istituzioni culturali, visitatori e ambiente urbano e contesto paesaggistico è costante e ricco di suggestioni.

La Giuria composta da: Mariella Utili, Direttore del Polo museale della Campania e Presidente della Giuria; Anna Maria Romano, Direttore di Castel Sant’Elmo e Responsabile del procedimento; Angela Tecce, Direttore del Polo Museale della Calabria; Carolina Italiano, Rappresentante della Direzione Generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane; Giuseppe Gaeta, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli; Renata Caragliano, critica d'arte del quotidiano Repubblica; Massimiliano Tonelli, Direttore editoriale di Artribune; Luigi Ratclif, Segretario Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani; Monica Coretti, collezionista; Umberto Raucci e Carlo Santamaria, Galleristi; Mario Francesco Simeone, storico dell’arte e corrispondente per Exibart.

Il concorso, promosso dal Polo museale della Campania, è stato reso possibile grazie alla collaborazione e al sostegno del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - Direzione generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane, nell’ambito del Piano per l’Arte Contemporanea; con la collaborazione dell’Associazione Amici di Capodimonte; si avvale del sostegno di Italcoat e Seda.
Supporto tecnico- organizzativo di Civita.
Castel Sant’Elmo è uno dei musei associati all’ AMACI - Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani.

E’ prevista, inoltre, l’organizzazione di un evento espositivo finale nel quale sarà presentata l’opera vincitrice e un catalogo che documenterà le biografie di tutti gli artisti selezionati. L’opera vincitrice verrà acquisita dal Polo museale della Campania ed entrerà a far parte della collezione permanente di Castel Sant’Elmo.

Nel corso delle precedenti edizioni sono state premiate le opere: Anastatica sensibile di Daniela Di Maro – Tempo interiore di Rosy Rox - Le Jardin (del collettivo franco-italiano composto da Giulia Beretta, Francesca Borrelli, Francesco Cianciulli, Romain Conduzorgues, Baptiste Furic, Silvia Lacatena, Jule Messau, Carolina Rossi) e My dreams, they’ll never surrender di Gian Maria Tosatti - Il tesoro di Claudio Beorchia

Villa Floridiana - Sabato 21 maggio, ore 11

Il Museo Duca di Martina, nella Villa Floridiana di Napoli, è sede dal 1931 di una delle maggiori collezioni italiane di arti decorative. Comprende oltre seimila opere di manifattura occidentale ed orientale, databili dal XII al XIX secolo, il cui nucleo più cospicuo è costituito dalle ceramiche.

Nel corso dell’ultimo anno il Museo e il Parco sono stati interessati da complessi lavori di consolidamento, di adeguamento impiantistico e di restauro, realizzati nell’ambito del Progetto “Attrattori culturali, naturali e Turismo” n. 10 del 28/6/2013, finanziato con fondi POIN FESR 2007/2013.


L’intervento di restauro
Nel Museo, gli interventi hanno consentito di recuperare ambienti storici di grande rilevanza, quali la “Gran Galleria”, la decorazione originaria e la volta dipinta, probabilmente da Giuseppe Cammarano, il pavimento in legno e i camini neoclassici in marmo bianco. Al piano terra è stato recuperato un altro ambiente originale della villa, la sala d’ingresso completamente ricoperta di decori policromi di gusto neoclassico.

Nel Parco della Villa Floridiana, tra le aree interessate dai lavori, è stata recuperata la terrazza del Belvedere nel suo assetto originale che consente una migliore fruizione del panorama, il restauro del tempietto dorico, “luogo di riposo” della duchessa di Floridia, il riassetto dell’esedra e dell’intera area del ‘Teatrino della Verzura’, al fine di poter rendere fruibile uno spazio di rilevante interesse pubblico.
I lavori sono stati eseguiti dalla Impresa Lande s.p.a.

La storia
La Villa Floridiana, già esistente nella prima metà del XVIII secolo, agli inizi dell’Ottocento apparteneva agli eredi di Cristoforo Saliceti, ministro di polizia del governo murattiano, nel 1817 furono costretti a svendere l’appezzamento al re Ferdinando di Borbone, che intendeva destinarlo a residenza estiva di Lucia Migliaccio di Partanna, duchessa di Floridia, sposata con nozze morganatiche in Sicilia nel 1814, tre mesi dopo la morte della regina Maria Carolina.
La ristrutturazione dell’intero complesso, che già comprendeva un piccolo casino (l’attuale Museo) ed una coffee-house (l’odierna Villa Lucia), fu affidata all’architetto Antonio Niccolini che, tra il 1817 e il 1819, progettò sia il rifacimento in stile neoclassico della palazzina che la riconfigurazione dei giardini all’inglese, secondo la moda del tempo.

Il Niccolini, sfruttando il naturale andamento del terreno, degradante verso il mare, ridisegnò le aree esterne, alternando grandi prati ad aiuole con quinte scenografiche “a boschetto” e terrazzamenti scoscesi. Invece, per le zone circostanti l’edificio principale adottò soluzioni più regolari e simmetriche in conformità con le caratteristiche stilistiche di gusto neoclassico. Ideò, inoltre, un teatrino all’aperto, un tempietto ionico, le serre ed alcune grotte per animali esotici, unici elementi architettonici ancora oggi esistenti nell’attuale area del Parco, che fanno percepire l’originaria atmosfera pittoresca.
Riguardo alla Villa, come si evince dalla pianta autografa del Niccolini conservata al Museo di San Martino, inglobando il vecchio casino Saliceti, concepì un edificio con corpo centrale rettangolare e due bracci perpendicolari e simmetrici, rivolti a settentrione, di cui quello occidentale di nuova costruzione. Inoltre, aggiunse, all’ingresso centrale dell’edificio una piccola area porticata, per la sosta delle carrozze, soluzione architettonica già adottata per il Teatro San Carlo. Per la facciata meridionale, che risultava su tre livelli per l’accentuata pendenza del terreno, il Niccolini elaborò per il piano seminterrato un basamento in pietra lavica con una scalinata marmorea a doppia rampa, che raccorda l’edificio al parco circostante, aprendosi sul suggestivo panorama della città.
Dopo la morte della duchessa, nel 1826, gli edifici monumentali ed il Parco subirono numerose trasformazioni da parte degli eredi fino al 1919, anno in cui la Villa venne acquistata dallo Stato e destinata a sede museale.

Le collezioni
La raccolta, che dà il nome al Museo, è stata costituita nella seconda metà dell’Ottocento, da Placido de Sangro, duca di Martina e donata nel 1911 alla città di Napoli dai suoi eredi.  Il duca, nato a Napoli nel 1829, apparteneva ad un illustre casato strettamente legato alla corte borbonica. Dopo l’unità d’Italia si trasferì a Parigi, dove iniziò ad acquistare oggetti d’arte applicata, entrando in contatto con i maggiori collezionisti europei, come i Rothschild.  Nel 1881 morì il suo unico figlio e l’intera collezione fu ereditata nel 1891 dall’omonimo nipote, conte dei Marsi, e tramite la moglie Maria Spinelli di Scalea, donata nel 1911 alla città di Napoli.

Il Museo si sviluppa su tre piani; al piano terra sono esposti, oltre al alcuni dipinti, avori, smalti, tartarughe, coralli e bronzi di epoca medievale e rinascimentale, maioliche rinascimentali e barocche e vetri e cristalli dei secoli XV-XVIII, mobili, cofanetti e oggetti d’arredo; al primo piano è collocata la raccolta di porcellane europee del XVIII secolo costituita da nuclei delle più importanti manifatture del Settecento, Meissen, Doccia, Napoli e Capodimonte, porcellane francesi, tedesche ed inglesi. Infine, al piano seminterrato, è sistemata la sezione di oggetti d’arte orientale, tra cui notevole è la collezione di porcellane cinesi di epoca Ming (1368-1644), Quing (1644-1911) e giapponesi in stile Kakiemon ed Imari.


Informazioni
via Cimarosa 77 e via Aniello Falcone 171, Napoli. Tel. 081.5781776
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
facebook.com/museoducadimartina – www.polomusealecampania.beniculturali.it

Orario: 8.30 - 19.00 Museo e Parco, Museo chiuso il martedì. La biglietteria chiude alle 18.15.
Ingresso: intero €4 – ridotto €2

Certosa di San Giacomo, Capri. 29 maggio – 3 luglio 2016

Sabato 28 maggio, alle ore 18, negli spazi espositivi dell’ex Canonica della Certosa di San Giacomo a Capri, sarà inaugurata l’esposizione di Ernesto Tatafiore dal titolo “Aria di Capri”, a cura di Maurizio Siniscalco, con il coordinamento tecnico-scientifico di Patrizia Di Maggio.

La mostra è frutto della collaborazione tra il Polo museale della Campania e l’Associazione Culturale ArteAs; con il patrocinio della Città di Capri, del Comune di Anacapri, dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, della Fondazione Axel Munthe – Villa San Michele, della Femptec – Fundação de Gestão de Projetos di Rio de Janeiro e della UERJ – Universidade do Estado do Rio de Janiero.

L’esposizione consiste in 32 opere, acrilici su tela di vario formato e sculture in bronzo, create in massima parte per l’occasione, quasi tutte legate a fatti di terra e di mare, temi che ben si adattano al fascino della Certosa e dello straordinario paesaggio che la circonda.
«Vicini, e quasi costretti a guardarsi, ci sono Masaniello e Ulisse, Penelope e Robespierre, l’autoritratto, un vecchio barbato e i corpi femminili risplendenti negli ori e nei colori del sole, a seno nudo. E poi i pesci e gli oggetti d’uso quotidiano, i panorami improbabili come l’immaginario circuito automobilistico Capri - Anacapri, la strada cosparsa di fiori sulla quale sfrecciano le vetture sportive. ..I protagonisti dei suoi racconti, personaggi della storia, della letteratura e dell’arte, o eroi creati dalla fantasia popolare, sono presentati, come di consueto, fuori contesto e immersi in una dimensione ludica, irreale, che diventa paradosso, utopia e spazio narrativo personale, sottolineato anche dall’inserimento, nei disegni e nei dipinti, di «oggetti-giocattolo in miniatura» come barchette e parole, pesci, lune, triangoli e altri piccoli amusement, che rappresentano la libertà di concedersi altrettante, indovinate, licenze poetiche…
La mostra si chiude con Aetatis suae un autoritratto in cui, con un pizzico di civetteria, si rappresenta in redingote e calzamaglia: l’opera è come una firma d’artista e conclude simbolicamente il racconto presentato in mostra, che ancora una volta conferma la vocazione di Ernesto Tatafiore a proporsi come un moderno cantastorie, un narratore colto e avvincente, sempre in bilico tra ironia e serietà».
(Patrizia Di Maggio)

Orario: maggio ore 10-18, Giugno e Luglio ore 10 -19
Ingresso: € 4,00
Certosa di San Giacomo, Via Certosa 180073 - Capri (Napoli)
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - tel. +39 081 837 6218 - www.polomusealenapoli.beniculturali.it
ArteAs Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.arteas.org
tel. +39 081 764 3333- cell. +39 360 25 1733

Ufficio Stampa
Polo museale, Simona Golia, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. +39 081 229 4478
ArteAs - tel. +39 081 764 3333 - cell. +39 360 25 1733 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Scheda mostra

Titolo: Ernesto Tatafiore Aria di Capri

A cura di: Maurizio Siniscalco

Coordinamento Tecnico – Scientifico: Patrizia Di Maggio, Direttore Certosa di San Giacomo, Capri

Sede: Certosa di San Giacomo – Ex Canonica - Via Certosa 1, Capri

Inaugurazione: Sabato 28 maggio 2016 - ore 18.00

Date: 29 maggio - 3 luglio 2016

Orari: maggio ore 10.00 - 18.00, Giugno e Luglio ore 10.00 - 19.00. Chiusura settimanale lunedì.

Con il Patrocinio di:

Città di Capri
Comune di Anacapri
Accademia di Belle Arti di Napoli
Fondazione Axel Munthe - Villa San Michele
Femptec - Fundação de Gestão de Projetos, Rio de Janeiro
UERJ - Universidade do Estado do Rio de Janiero

Organizzazione
Polo museale della Campania
ArteAs - Associazione Culturale

Coordinamento e cura redazionale: Marco Polito

Allestimento: Józef Czerw

Catalogo: iemme edizioni, Napoli

Catalogo a cura di: Pietro Tatafiore

Testi di: Mariella Utili presentazione, Patrizia Di Maggio

Foto: Luciano Romano

Capri, Certosa di San Giacomo, Quarto del Priore - 4 Giugno - 24 Luglio 2016.  

Venerdì 3 giugno 2016, alle 18 nella suggestiva cornice della Certosa di San Giacomo, sarà inaugurata la mostra Capri B&B - Behind and Beyond di Raffaela Mariniello ed Eugenio Tibaldi, a cura di Adriana Rispoli, con il coordinamento tecnico-scientifico di Patrizia Di Maggio. 

Artisti diversi per generazione e origine, Raffaela Mariniello e Eugenio Tibaldi muovono da estetiche differenti che tuttavia nascono da presupposti e indagini affini, come la sensibilità per le periferie, l’attenzione alle microeconomie e una idea di bellezza che ribalta il senso comune.

La mostra si compone di 20 opere, tra fotografie, installazioni e collage, la maggior parte realizzate site-specific, create partendo da una riflessione comune sull’isola di Capri, sugli scorci non convenzionali dell’Isola Azzurra, sul rapporto tra l’uomo e la natura da cui si genera il mito che l’avvolge e l’aura leggendaria che attira anche il turismo di massa che travolge questa perla del Mediterraneo.
Gli artisti, ognuno secondo il proprio specifico modus operandi, hanno lavorato su aspetti diversi del territorio, risiedendo a Capri per alcuni periodi, per creare un’osmosi con l’isola ed i suoi abitanti.
L’obiettivo della mostra Capri B&B – acronimo di behind & beyond e sigla di un turismo differente – è di offrire al pubblico una visione dell’isola attraverso lo sguardo non convenzionale degli artisti, che ne smascherano con ironia la “scenografia” grazie alla quale tutto si presenta così straordinariamente perfetto e di evidenziare, allo stesso tempo, il valore del lavoro umano che talvolta è dietro le quinte.

Spiccano nella mostra le grandi opere 46 bed places di Eugenio Tibaldi e Capri Teorema di Raffaela Mariniello. La prima, installata nel Giardino del Priore, è una vera e propria scenografia monumentale dal valore ambivalente, la cui complessità, estetica e concettuale, risiede nel fronte, dipinto con sapienza e nel retro, dove spuntano a vista le impalcature di tubi innocenti, uno dei tratti distintivi della poetica dell’artista che non nasconde l’origine povera del supporto.
46 bed places sublima il concetto della mostra offrendo la rappresentazione dell’icona di Capri, i Faraglioni, il cui mito è incrementato dai viaggiatori, ma è contemporaneamente sostenuto dal lavoro dell’uomo, in una sorta di manutenzione/sostegno sia mentale che pratico.
Ad essa si raffronta l’installazione fotografica Capri Teorema di Raffaela Mariniello, composta da 32 immagini di diverso formato, una narrazione visiva personalissima che percorre una Capri diversa da quella a cui siamo abituati, attraversando alcune zone più segrete dell’isola, le meno battute dal turismo, zone in cui, come sempre nel lavoro dell’artista, l’uomo è solo di passaggio ma se ne leggono le tracce, nel bene e male. E’ chiaramente una Capri diversa, oggetto di un racconto alla luce lunare tracciato sul confine del passaggio stagionale. Tra paesaggi surreali e percorsi abbandonati spiccano delle incredibili still life di “installazioni spontanee”, catturate lungo la marina e in percorsi campestri, micro incursioni nella realtà, che sembrano tradire quell’aspetto di mito, di luogo del desiderio caro a tanti visitatori.


Il connubio ideologico e formale dei due artisti è sintetizzato nell’opera Capri B&B, un lavoro a quattro mani in cui il tipico intervento di Eugenio Tibaldi di sottrazione attraverso la pittura bianca avviene su uno scatto fotografico di Raffaela Mariniello. Il soggetto che ha catturato l’attenzione di entrambi è l’Arco Naturale, un altro tra i principali simboli dell’isola Azzurra, attualmente in fase di restauro. Quest’opera perturbante, insieme familiare e respingente, diventa un paesaggio straniante, una sorta di meteora, è il simbolo dell’unione tra l’uomo e la natura, dell’impegno necessario per il mantenimento di una bellezza idealizzata.


La mostra è realizzata con il patrocinio di:
Regione Campania, Comune di Capri, Comune di Anacapri, Azienda di Cura Soggiorno e Turismo di Capri; con il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.

Main partner:
Generali Private Banking, Seda spa, Clearco.

Supporto tecnico: Hotel Excelsior Parco, Hotel Tiberio Palace, Hotel Quisisana, Casale del Giglio, Eurograph, Porta costruzioni.

Si ringraziano Luciano Garofano per il prezioso contributo, concedendo la consultazione della sua collezione di cartoline d’epoca dell’isola e la classe del III Liceo Classico della scuola Axel Munthe di Anacapri per la partecipazione alla realizzazione di alcuni particolari delle opere.

Certosa di San Giacomo
Via Certosa 1, 80073 – Capri
tel. +39 081 837 6218 . Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Date: 4 giugno - 24 luglio 2016
Orari: giugno e luglio 14 -19 (ultimo ingresso ore 18,30) da martedì a domenica - lunedì chiuso
Ingresso € 4,00 (mostra e Certosa)

Inaugurazione: venerdì 3 giugno 2016, ore 18.00

Ufficio stampa
Sara Zolla, tel + 39 346 8457982; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Capri Press
Anna Maria Boniello, tel +39 337843958 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Polo museale della Campania
Simona Golia, Tel. +39 081.2294478; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


BIOGRAFIE

Eugenio Tibaldi (Alba 1977 vive tra Napoli e Torino)
Noto a livello internazionale per la sua ricerca a cavallo tra arte, urbanistica e architettura Eugenio Tbaldi è considerato tra gli artisti italiani più affermati della sua generazione. Attraverso tecniche miste, con un tratto inconfondibile descrive il progressivo nascere e svilupparsi di edifici abusivi che feriscono l’occhio e il cuore. Registra disagi sociali che finiscono per diventare scenari muti lungo i quali si snoda la vita di tutti i giorni, apparentemente senza increspature e nei quali tuttavia si trova conforto, il suo sguardo osserva e non giudica.
Nel 2014 ha vinto la prestigiosa residenza all’American Academy di Roma. Tra le principali mostre personali ricordiamo: Questioni di Appartenenza, progetto speciale Museo Madre, Red Verona, Studio la Città, Verona, nel 2014, Archeologia Contemporanea _02, Museo Archeologico Statale di Ascoli Piceno, Bubo, Galleria Umberto di Marino Arte Contemporanea di Napoli, nel 2013, Transit – 4, State Museum of Contemporary Art, Salonicco nel 2011- Project Room Museo MADRE Napoli nel 2010 a cura di Adriana Rispoli e Eugenio Viola. Ha partecipato ad importanti rassegne d’arte internazionali come la Biennale dell’Havana, 4th Biennale di Salonicco, The Tourist Syndrome, Bucharest, Manifesta7, Bolzano, Laws of Relativity, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino. Sue opere presenti in importanti istituzioni pubbliche e private in Italia e all’estero tra cui Museo Madre, Metropolitana Napoli Nord Est, State Museum Salonicco, ANCE Campania, Ernesto Esposito, Claudio Esposito, Collezione Cotroneo, Ovidio Jacorossi, Roma. Una sua mostra personale è prevista in autunno al Museo Ettore Fico di Torino, città dove attualmente vive.


Raffaela Mariniello (Napoli 1962, vive a Napoli)
Raffaela Mariniello è una delle più note fotografe italiane. La sua ricerca artistica è rivolta a tematiche sociali e culturali con un’attenzione particolare alla trasformazione del paesaggio urbano e al rapporto tra l’uomo e gli oggetti del suo quotidiano. Nel 1991, quando la crisi dell’industria siderurgica segna la chiusura definitiva dell’Italsider di Bagnoli, Raffaela Mariniello inizia una campagna fotografica sulla fabbrica, a tutt’oggi unica testimonianza storica sull’attività dell’acciaieria. Tra il 1992 e il 1995, Il lavoro Bagnoli, una fabbrica è stato esposto a Napoli, Nantes, Calais, Parigi e Milano. Nel 2006 ha iniziato un progetto sui centri storici delle città italiane, in cui è evidenziata la trasformazione dei luoghi preda del turismo di massa: le immagini, a colori e in grande formato, vogliono mostrare l’alterazione dell’essenza di un sito, la sua trasfigurazione fino a divenire simile a un parco a tema privo di identità storica e culturale. Souvenirs d’Italie, titolo di questa serie, è stato esposto a Villa Pignatelli nel 2011 ad inaugurazione della Casa della Fotografia per gli Incontri Internazionali d’arte. Nel 2014 dedica il suo ultimo progetto al tragico incendio di Città della Scienza esposto nella mostra Still in Life presso la Galleria Studio Trisorio di Napoli. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, tra le quali: Museo Madre di Napoli, MAXXI di Roma, Bibliothèque National de Paris, Maison Européenne de la Photographie, Parigi, Centre Régional de la photographie Nord Pas-de-Calais, Francia, Banca Commerciale di Milano, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, Fond National d’Art Contemporain, Parigi, Metropolitana di Napoli, Collezione Cotroneo.

Castel Sant’Elmo, sabato 21 maggio dalle 11.30 alle 18.30 laboratorio no stop

Laboratorio di disegno: La Natura morta
VI edizione 2015/2016 a cura di Caroline Peyron promosso e sostenuto da Amici di Capodimonte onlus

Ottavo e ultimo appuntamento del Laboratorio di disegno curato da Caroline Peyron, promosso e sostenuto da Amici di Capodimonte onlus in occasione delle celebrazioni del decennale dell’Associazione.

L’edizione 6 del laboratorio, dedicato al tema della Natura morta, è stata itinerante e ha coinvolto tanti musei: Museo di Capodimonte, Museo di San Martino, Museo Duca di Martina, Villa Pignatelli, Castel Sant’Elmo.

Quest’anno centinaia di persone ci hanno seguito in questa iniziativa, affollando le sale dei musei in un’attività che riscontra sempre più interesse da parte di grandi e piccoli.

Ci auguriamo di ritrovarci tutti per la settima edizione del progetto, che partirà a ottobre 2016, e che vogliate sostenere l’Associazione perché questa ed altre iniziative siano rese possibili (per info www.amicidicapodimonte.org).

Materiale occorrente per i partecipanti: un quaderno grande con copertina rigida, oppure dei fogli con un supporto rigido. Si consiglia anche una matita 8B e/o un pennello per acquarello e una scatola di acquarello, pastelli a olio. Nel rispetto degli spazi museali, si raccomanda che tutto il materiale sia facile da spostare e che non rischi di danneggiare le pavimentazioni (munirsi di acqua e copricapo in caso di sole).

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Bandi e Avvisi ANNO 2021

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Bandi e Avvisi ANNO 2016 (dal 21 giugno)